Onorevoli Colleghi! - Ogni anno in Italia si sviluppano 36.000 nuovi casi di cancro della mammella ma parallelamente all'aumento di incidenza si assiste a una riduzione di mortalità derivante dalla diagnosi precoce, dal trattamento conservativo, dalla qualità complessiva delle cure, dalla comunicazione e dal supporto psicologico. Questo provoca, anche nel nostro Paese, un incremento della domanda in termini di bisogni assistenziali.
      Il cancro della mammella è purtroppo la prima causa di morte per tumore maligno nella popolazione femminile. Le attuali conoscenze in campo oncologico e le esperienze maturate in tanti anni hanno dimostrato che questa malattia, così complessa, necessita di un approccio multidisciplinare sia nel momento della diagnosi (radiologo) che in quello della stadiazione (anatomo-patologo) fino alla scelta terapeutica (chirurgo, radioterapista,

 

Pag. 2

oncologo, endocrinologo, chirurgo plastico; quanto a quest'ultimo, infatti, la ricostruzione della mammella post-mastectomia rappresenta sicuramente un momento estremamente importante soprattutto per gli aspetti psicologici legati alle pazienti mastectomizzate e consente di migliorare anche la qualità di vita delle stesse) così da coinvolgere più professionalità. La senologia, quindi, ha assunto dignità di disciplina «specifica». Non vanno trascurate altre figure come il fisiatra e lo psico-oncologo che contribuiscono in modo non secondario al recupero fisico e psicologico e consentono di migliorare la qualità di vita delle pazienti operate.
      Tutto ciò nell'intento di combattere con efficacia ed efficienza una malattia che minaccia la vita delle donne. Una diagnosi precoce, meglio ancora se in fase pre-clinica, non solo salva la vita della paziente ma risparmia anche la mammella da interventi mutilanti.
      Negli ultimi anni si registra, come abbiamo detto, per la prima volta una riduzione della mortalità da cancro mammario; il merito di questo traguardo è dovuto all'attivazione capillare sul territorio nazionale dei programmi di screening e all'istituzione di centri di senologia capaci di anticipare la diagnosi e di attuare forme di terapia specialistica (chirurgica, oncologica e radioterapica in particolare) fornite da professionisti dedicati che lavorano in modo interdisciplinare per garantire prestazioni omogenee e di standard adeguato. Il cambiamento culturale è significativo: oggi non è più pensabile che le pazienti con cancro al seno siano trattate da un solo specialista anziché da tutte le figure professionali dedicate. Anche la qualità della vita dopo l'evento cancro è migliore per le donne trattate in strutture dedicate, ove si creano le opportune condizioni di comunicazione, riabilitazione fisica, sostegno psicologico, attivazione familiare, recupero sociale e reinserimento nel mondo del lavoro.
      La risoluzione 2002/2279 (INI) del Parlamento europeo, del 7 maggio 2003, considera la lotta al cancro al seno una vera e propria priorità della politica sanitaria. In particolare, il documento sottolinea il diritto di ogni donna di accedere a prestazioni di adeguata qualità e raccomanda che gli Stati membri sviluppino una rete capillare di centri interdisciplinari di senologia, certificati dal rispetto di precisi criteri di qualità: la donna con problemi di patologia mammaria va dunque considerata al centro del sistema organizzativo e va accompagnata ad ogni passo del suo lungo e articolato percorso in modo che non si senta perduta o abbandonata in alcuna sua fase.
      Alla luce di tali considerazioni, la presente proposta di legge si pone, quindi, i seguenti obiettivi:

          a) mettere a disposizione delle donne italiane un servizio capace di offrire prestazioni di alto profilo per la cura di tutte le patologie della mammella, con particolare riferimento al cancro in ogni suo stadio e aspetto;

          b) armonizzare il lavoro dei singoli specialisti;

          c) ottimizzare l'impiego delle risorse esistenti;

          d) coinvolgere i medici di famiglia, le istituzioni, gli enti e la collettività.

      L'unità di senologia, da istituire presso ogni azienda ospedaliera, deve essere in grado di provvedere al trattamento di qualsiasi patologia mammaria, con particolare riferimento al cancro in tutti gli stadi. Il trattamento del cancro al seno viene affidato a medici, psicologi, infermieri e altri professionisti specializzati nelle singole aree delle malattie della mammella. L'attività è svolta mediante sale operatorie dedicate, un apposito reparto di degenza con posti letto e ambulatori specifici. La qualità dell'attività svolta dal centro di senologia viene costantemente monitorata, in ambito aziendale, attraverso specifici indicatori, funzionali a ottimizzare la qualità delle prestazioni chirurgiche e assistenziali. I parametri controllati permettono di valutare la prevenzione dei rischi, nonché l'appropriatezza

 

Pag. 3

ma anche la tempestività dell'intervento. Infine, l'istituzione dell'unità di senologia si pone l'obiettivo di sensibilizzare anche l'opinione pubblica locale sull'argomento. Gli specialisti del centro si impegnano quindi a realizzare convegni e conferenze, ad attivare corsi di formazione e di aggiornamento e progetti di ricerca, a promuovere programmi di insegnamento e a produrre materiale didattico e divulgativo anche in collaborazione con le organizzazioni di volontariato attive nel settore.
      Nell'attuale concetto di medicina moderna, in cui si considera oltre alla cura della malattia anche la qualità della sopravvivenza, un intervento demolitivo della mammella per cancro al seno non può prescindere da una successiva ricostruzione al fine di garantire una completezza di risultato anche da un punto di vista riabilitativo psicologico.
      La proposta di legge che sottoponiamo alla vostra attenzione si compone di sette articoli.
      L'articolo 1 definisce l'ambito e le finalità della legge, dispone l'istituzione di unità di senologia specialistica e prevede la costituzione di una rete di servizi a sostegno dell'attività delle unità di senologia, definisce gli standard e i requisiti minimi dell'unità, nonché gli strumenti di accreditamento e di monitoraggio del funzionamento dell'unità stessa.
      L'articolo 2 definisce le funzioni e i compiti dell'unità di senologia e ne prevede l'istituzione presso ogni azienda ospedaliera. Il medesimo articolo stabilisce, altresì, che, di intesa con la regione e con la provincia competenti, sia realizzato un coordinamento provinciale delle unità.
      L'articolo 3 definisce la composizione dell'unità, costituita da quattordici figure professionali operanti in conformità al principio di multidisciplinarietà, tutte comunque dotate di una formazione specialistica in oncologia della mammella e sottoposte a continuo aggiornamento secondo i criteri dell'educazione continua in medicina (ECM).
      L'articolo 4 stabilisce i requisiti dei componenti l'unità, in base alle singole specializzazioni e alla formazione specifica.
      L'articolo 5 prevede le caratteristiche dell'unità di senologia e segna la divisione, nonché la differenza, tra la stessa unità, intesa come unità operativa interdipartimentale, e le unità operative di chirurgia generale.
      L'articolo 6 precisa criteri e metodi per il monitoraggio, la verifica e i protocolli scritti per la diagnosi e il trattamento.
      L'articolo 7 reca la data di entrata in vigore della legge.
 

Pag. 4